“Il verbo acerbo” è un’antologia di 106 poesie scritte dagli alunni undicenni dell’Istituto Comprensivo “Ammirato Falcone” di Lecce nel corso di un intero anno scolastico. I soggetti spaziano dal vento al mare, dal sonno alla morte, dalla rabbia alla felicità e rivelano una sorprendente abilità di versificazione nonché una straordinaria maturità nell’elaborazione dei contenuti. La forma prevalente è quella del sonetto, ma non mancano poesie di struttura libera. Il volume, oltre a presentarsi come una piacevolissima lettura, offre importanti spunti di natura didattica sull’insegnamento della metrica e della poesia a scuola. A questo riguardo è di particolare interesse la prefazione del curatore Alessandro Macchia (che è anche l’insegnante di Italiano di questi piccoli autori), volta a presentare in maniera dettagliata e documentata i vari passi di questo eccezionalissimo corso di scrittura creativa. Le illustrazioni a inchiostro della disegnatrice Manuela Milena Fumarola impreziosiscono ulteriormente il libro.
Dalla prefazione di Alessandro Macchia: «Alla fine di un laboratorio di scrittura creativa incentrato sulla poesia, Alice Gencarelli, undici anni, riassume l’esperienza in una breve relazione, e scrive: «Le poesie sono parole piccole che si trasformano in parole grandi.» Si tratta di una delle più squisite definizioni della poesia in cui mi sia mai imbattuto. Nella sua semplicità questa affermazione descrive meravigliosamente il potenziale di valorizzazione e deviazione della parola che la poesia promette, ovvero la capacità di sconfinare dal carattere dozzinale del linguaggio ordinario. A voler parafrasare la piccola Alice, il presente volume è stato composto da giocosi ragazzini che si sono trasformati in nobili verseggiatori […]»