La misura ampia del poemetto, adottata da Franca Alaimo in questa nuova e appassionata raccolta, si rivela la più adatta ad accogliere il tumulto della vita che si dispiega in tutta la sua complessità razionalmente irrisolvibile, in tutta l’incandescenza dell’urto fra bene e male, fra gioia e dolore, nella sua ferocia perfetta così come nella sua inviolabile sacralità. Natura, storia, autobiografia, si intrecciano cercando, attraverso gli strumenti dell’intuizione, della visionarietà e degli archetipi del mito, di giungere all’essenza delle cose, nella certezza del farsi inesauribile del mondo. I frammenti, collocati nella seconda parte del libro, rielaborano in prosa i nuclei tematici dei poemetti, senza rinunciare al lirismo, che costituisce la cifra stilistica di una scrittura duttile, che, pur restando ben radicata nella tradizione, Alaimo rielabora in chiave personale.
Non siamo che un ghirigoro
per Ignazio Apolloni
Il mondo comincia capovolto
nelle camere degli occhi:
uno sciame di impulsi elettrici
che diventano visioni
– ci sono nel cervello miliardi di neuroni
tanti quante le stelle di una galassia –
Sulla pelle teneramente squadernata
tracciano segni ed alfabeti.
Sogni che dopo abbandonano e tradiscono.
Crudeltà che piegano il corpo supplice,
in ginocchio.
Come quando le ossa di un vecchio
invocarono pietà
e il sangue disegnò papaveri rossi
sulle tuniche di mille angeli
scesi dal cielo per consolarlo.
Ronza l’amore come un’ape […]
*
Tutto accadrà di nuovo
Sì, mi ricordo: era aspettare sempre
il tempo e spargere semi
per vedere come crescono i fiori,
e come i fiori si fanno piccioli,
polpe, bucce, sapori.
Coniugando tutti i verbi al futuro:
sarò, avrò, farò, saprò, vivrò.
Eternamente.
O cuore rapido e sbigottito!
Davanti alle labbra c’è un soffio
prima del bacio,
qualche centimetro d’aria per ricordare
come accadono intanto le altre cose:
l’ape beve il polline dai calici
e confonde i petali con le sue ali,
i pistilli con le sue antennule.
La farfalla apre le ali per un solo giorno.
Per tutti i giorni a venire scintillerà
la bocca di Giulietta che dice:
Ah Romeo, Romeo,
se anche tu non fossi Romeo.
Accade, è accaduto, accadrà:
domani, domani, per sempre,
per sempre ti amerò,
o amato che non ti chiami,
che io chiamo Amore
perché il nome è poco,
il nome trema di fronte alla gioia,
il nome ha un suono troppo breve
per essere pronunciato con un giuramento […]
*
Invito
Prendi le tue parole, raggiungimi. Sta ansimando il fiume dell’essere, sta respirando le anime fuggite dai corpi. Loro sono venute a scuotere dalle membra degli uomini le antiche monete d’oro. Altri le spesero lungo rotte vane, in cerca della gazzella occhineri o della volpe morbida-coda-luminosa. Intanto i corpi giacquero inerti, come fossero morti. Vieni a visitare il mare. Le sirene più belle affiorano dal blu del profondo e cantano le musiche ammalianti che gli uomini dormienti trovano ogni notte nell’oblio di sé stessi.